FRANCESCO PASQUALETTI: La regina della notte – Romanzo storico

Abbiamo conosciuto e già recensito Francesco Pasqualetti quale valente direttore d’orchestra a Parma nel settembre del 2018 con “Un giorno di regno” di Giuseppe Verdi, a Novara nel mese di novembre dello stesso anno con il “Mosè in Egitto” di Gioacchino Rossini e a Como nell’ottobre del 2020 con il “Werther” di Jules Massenet.

Laureato con lode in Filosofia a Pisa, oggi lo incontriamo nuovamente nei panni di scrittore con la sua prima e interessante pubblicazione: un romanzo storico, una narrativa che si vende da sola, anche grazie all’imprevedibile congiunzione degli eventi oggetto di una triste e inaspettata attualità.

Un racconto che getta luce su di un mondo, il russkij mir, così distante da quello occidentale e per i più di difficile comprensione. In Russia “si vive o si muore”, una realtà figlia forse delle condizioni climatiche estreme, ma non soltanto. Che cosa è bene e che cosa è male, cosa fa muovere il mondo?

“Voglio che tu studi quelle profezie da capo! Leggile, traducile in cento lingue, leggile al contrario. Inventati dei versi, inventati delle traduzioni. Scrivila tu una profezia, se sarà necessario, ma io voglio conoscere la verità!” Sono le parole con le quali la zarina Caterina II la Grande ordina a Zubov di tradurre le profezie di Nostradamus. Inventare una bugia, se necessario; una bugia alla quale lei stessa possa credere.  È soltanto un capriccio?

È un modus operandi che ritroveremo con la propaganda di Stalin, poi con quella nazista di Joseph Goebbels: “una bugia ripetuta più volte diviene verità”. Cosa, per mano di chi […] e perché stia succedendo quello che oggi sta succedendo è tutto già specchiato qui in questo libro che potrebbe perfino rivelarsi profetico.

Nel romanzo troviamo personaggi come Mazzei che già al tempo interagì con il presidente Thomas Jefferson, fallendo nello scopo di americanizzare l’Europa della fine del ‘700. Centinaia di anni dopo Lord Ismay, primo Segretario generale della NATO affermerà che: “Lo scopo della NATO è di tenere dentro gli americani, fuori i russi e sotto i tedeschi”. La storia si ripete e proprio per questo è necessario studiarla a fondo, come farebbe un medico con un’approfondita anamnesi prima di potersi pronunciare con una diagnosi e stabilire finalmente una terapia.La Russia è una nazione in grado di produrre soldati come granelli di sabbia, nessuno si sogna di poterla contrastare sul suo territorio. Quel che oggi si sta tentando per mezzo delle sanzioni è un’ibridazione del conflitto. Messi dentro ad una clessidra quegli stessi granelli sono costretti a vivere una condizione che impone loro un risultato prima che il tempo scada. Speriamo solo che nessuno capovolga la clessidra e che si possa arrivare presto alla Pace.

Ne La regina della notte di Francesco Pasqualetti il “cosa” è successo è frutto di un’approfondita ricerca storica, i fatti narrati sono realmente accaduti, mentre il “come” è frutto di un’immaginazione fervente, ma anche deduttiva.

Un’avventura coinvolgente, un thriller intrigante che spinge il lettore a voler penetrare i misteri secondo la visione dell’autore, di ciò che probabilmente ha già acquisito attraverso le conoscenze basiche degli studi scolastici. Un racconto incalzante che affretta la lettura e che lascia orfani della sua compagnia quando giunti alla fine si vorrebbe poter restare ancora immersi nella sua bolla.

Ci sono tutti gli ingredienti: c’è la suspense, ci sono le sensazioni fisiche (i brividi), ci sono gli eventi intessuti in una trama convincente, ci sono i personaggi, lo spionaggio, la massoneria, il complotto, l’eroicità così come le bassezze morali, c’è il sesso, c’è l’amore… C’è una anamnesi, c’è una diagnosi e c’è anche una terapia che restituisce speranza all’umanità. Una semplice cura ai mali del mondo che in fondo tutti conosciamo, ma che ancora oggi cade vittima dell’egoismo più bieco.

Infine, ma non ultimo, ci sono le musiche di Mozart ed una nuova coraggiosa verità sul suo destino, e quella di Cimarosa che accompagnano la lettura come la colonna sonora di un buon film … o di una fiction? Speriamo!

Roberto Cucchi

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